Il tennista altoatesino Sinner, reduce dalle fatiche newyorkesi di Flushing Meadows, rinuncia alla Coppa Davis: fioccano le polemiche.
Qualcuno lo aveva sommessamente detto. Altri lo avevano maliziosamente ipotizzato. Altri lo avevano un po’ malignamente predetto: la rinuncia di Jannik Sinner alla fase a gironi della Coppa Davis, che si svolgerà, per il gruppo comprendente Italia, Canada, Cile e Svezia, dal 12 al 17 settembre a Bologna, sorprende solo fino ad un certo punto.
Il tennista, attraverso una storia Instagram, ha dato l’annuncio ufficiale del suo forfait. Una perdita dolorosissima per l’Italia e per il suo capitano Filippo Volandri, che già aveva dovuto forzatamente rinunciare alla presenza di Matteo Berrettini, infortunatosi durante il suo match agli Us Open.
Proprio a causa dell’assenza del romano, le speranze azzurre erano state riposte tutte su Jannik, protagonista di un’ottima stagione con tanti alti e qualche basso. Invece è arrivato un cortese rifiuto. Motivato con le parole affidate al suo account social.
“Sfortunatamente non ho avuto abbastanza tempo per recuperare dopo i tornei in America, e purtroppo non potrò far parte della squadra a Bologna. È sempre un onore giocare per il nostro Paese e sono certo di tornare in nazionale al più presto. Un grosso in bocca al lupo ai ragazzi” ha dichiarato il numero 6 del ranking ATP.
Sinner dice no alla Davis, l’ira della leggenda azzurra
La notizia, come abbiamo già sottolineato, non arriva esattamente come un fulmine a ciel sereno. Innanzitutto c’è da dire che il Major americano ha realmente svuotato di energie l’atleta, che però, con l’eliminazione agli ottavi di finale, forse avrebbe avuto tempo e modo di recuperare le energie psico-fisiche. Diverso sarebbe stato se Jannik avesse disputato la finale il 10 settembre, magari trascinandosi per il campo per oltre 5 ore col Djokovic di turno.
La realtà è che il doloroso precedente di Tokyo 2020 non ha certamente giovato alla figura di Sinner, ormai etichettato come tennista che mette in secondo, o forse terzo piano, gli impegni con la sua Nazionale. Che si tratti di rappresentare l’Italia alle Olimpiadi o in Coppa Davis, poco importa. Anche stavlta, sottolineano gli amanti della fredda cronaca, Jannik ha detto ‘no’. E tanto è bastato, ad esempio, per scatenare le ire di un certo Nicola Pietrangeli. Uno che ai suoi tempi era disposto a dare la vita per un 15 nella competizione a squadre già citata.
“Se il tennista rifiuta perché sta male per carità, ma chi rifiuta per poi andare a giocare un torneo altrove, allora la federazione dovrebbe squalificarlo per almeno un anno“, la forte dichiarazione che Pietrangeli ha rilasciato all’ANSA qualche ora dopo l’annuncio dell’altoatesino.
La leggenda azzurra non ha mai nominato Sinner nella sua invettiva, ma che ce l’avesse con lui è certo quasi come la rinuncia alla Davis del nostro tennista di punta.