Vero e proprio caos scoppiato dopo le parole di Pep Guardiola, a margine della sconfitta del suo Manchester City contro l’Arsenal ai rigori
Il calcio inglese ha assegnato già il primo verdetto della stagione sportiva 2023-2024. In attesa dell’inizio ufficiale della Premier League nel prossimo weekend, si è già consumata la finalissima del Community Shield.
I campioni di Premier in carica del Manchester City hanno sfidato in gara secca nel mitico stadio di Wembley l’Arsenal, ovvero la squadra che nella scorsa stagione ha ottenuto il secondo posto in classifica. Un po’ a sorpresa i Gunners hanno strappato il trofeo alla formazione di Pep Guardiola, vincendo ai calci di rigore con un complessivo punteggio di 5-2.
Gli errori dal dischetto in particolare di De Bruyne e Rodri hanno regalato il trionfo all’Arsenal. Ma le vere emozioni sono state raggiunte durante i 90 minuti regolamentari, quando il City sembrava avere il trofeo in pugno, dopo la rete di Palmer all’80’, ma i londinesi sono riusciti a pareggiare al 101′ minuto con un’autorete di Akanji.
Guardiola polemico per i minuti di recupero in Community Shield: “Domattina stiamo ancora a giocare”
Nel post-partita è esplosa la polemica lanciata da Guardiola, che ha visto il primo trofeo stagionale sfuggirgli di mano a sorpresa. Il tecnico del Manchester City ha fatto prima di tutto i complimenti ai suoi ed all’Arsenal per la bella partita. Ma non gli è andata giù la concessione di un recupero infinito.
“Non mi sembrava che fossero successe cose per cui aggiungere otto minuti di recupero – ha detto sconsolato Guardiola – Ma chi fa le regole non si confronta con i giocatori, con gli allenatori… Ora le partite saranno di 100 minuti. Immaginatevi se aggiungono altro recupero per i gol e così via. Domattina siamo ancora qui a giocare!”
Una puntualizzazione dovuta da parte di Guardiola che reputa poco accettabile il fatto che gli arbitri e gli assistenti decidano per recuperi così lunghi e prolungati. Una tendenza nata durante i Mondiali 2022 in Qatar, quando si è deciso di aumentare i minuti di recupero per dare maggiore regolarità e spettacolo.
Ma evidentemente servirebbe una via di mezzo. Recuperare i minuti effettivamente non disputati per svariati motivi, ma senza portare i match a durare all’infinito. Come successo in Roma-Siviglia, finale di Europa League dello scorso maggio che è durata ben 147 minuti tra tempi regolamentari e supplementari.