La decisione è ufficiale: l’Italia si muove con forza per il futuro, inviata una lettera alla UEFA per confermare la propria posizione
Non c’è tempo da perdere. L’Italia guarda al futuro e si muove con forza per tornare ad avere una posizione di prestigio all’interno della UEFA. Dopo le recenti vicissitudini post Euro 2020, dall’eliminazione alle qualificazioni per i Mondiali alle vicende che hanno riguardato la Juventus, la FIGC sa che c’è bisogno di agire per cercare di ridare lustro al nostro calcio, e per questo ha preso una decisione importante, comunicata ufficialmente ai vertici del calcio europeo attraverso una lettera.
Da anni il presidente Gravina parla di una possibile candidatura del nostro paese per ospitare una grande manifestazione. Sfumate le opportunità mondiali, rimaneva in piedi l’ipotesi di una candidatura per gli Europei del 2032. Per poter dare forza alla propria candidatura servivano però garanzie che, in questo momento, il nostro paese non sembra in grado di poter offrire.
Le dieci città ipotizzate all’interno del progetto, ad esempio, non sembravano del tutto attrezzate per poter ospitare un evento del genere. Oltre a Milano, Roma e Torino, città che presentano stadi non perfetti, ma di livello europeo, la FIGC sembrava voler candidare anche Napoli, Bologna, Firenze, Bari, Cagliari, Genova e Verona, con Palermo in stand by. Tutte città importanti ma dotate di impianti che avrebbero bisogno di una netta rivalutazione per poter raggiungere un livello accettabile per i canoni UEFA.
Forse anche per le difficoltà che avrebbe incontrato a organizzare un evento del genere, la FIGC ha quindi preso una decisione coraggiosa e impensabile fino a poco tempo fa. Ha avanzato infatti ufficialmente la propria candidatura, ma non da sola.
L’Italia si candida per Euro 2032: inviata una lettera alla UEFA
“Se non puoi sconfiggerli, unisciti a loro“, recitava un vecchio adagio di Giulio Cesare, un personaggio storico che di strategia qualcosa se ne intendeva. Visto che l’unica candidata potenziale per gli Europei sarebbe stata la Turchia, paese in grande crescita e già dotato di diversi impianti moderni e adeguati per le competizioni europee (non a caso l’ultima finale della Champions si è giocata proprio a Istanbul), l’Italia sapeva bene di avere poche possibilità di uscire vittoriosa dal confronto. E così ha scelto di proporre alla federazione anatolica un’alleanza.
Poteva sembrare una follia, ma adesso è ufficiale: gli unici due paesi candidati per Euro 2032 hanno scelto di unire le forze. Con tutta probabilità, dunque, gli Europei si giocheranno in Italia e in Turchia. Una strana decisione che potrebbe alla fine accontentare tutti. Più o meno. Adesso infatti alla FIGC potrebbe toccare un’altra scelta molto importante. E di certo non mancherebbero le polemiche.
Dividendo la competizione con la Turchia, anche le città che ospiteranno l’evento dovranno essere divise. Da dieci, quindi, quelle italiane dovrebbero diventare cinque. Resterà sicuramente dentro Roma, la capitale, così come Milano, a prescindere da quel che sarà del Meazza. Posto assicurato anche per Torino, grazie allo Stadium, l’impianto più moderno nel nostro paese. Rimarrebbero due posti per potenzialmente sette candidate. Immaginare un’esclusione di Napoli, terza città d’Italia, sarebbe un grande azzardo. A quel punto si giocherebbero un ultimo posto città come Firenze, Bari, Cagliari, Genova e Verona, con le opportunità per Palermo ridotte davvero al lumicino.
Tutte candidate importanti, per diversi motivi, ma con degli evidenti problemi logistici o di impiantistica. La scelta sarà dunque complicatissima, ma una cosa è certa: qualunque decisione prenderanno Gravina e gli organizzatori, ci sarà qualcuno che rimarrà scontento per la scelta fatta.